Ho iniziato a notare con profondo dispiacere – già da ben prima dell’emergenza sanitaria in cui ahimè siamo ancora immersi – che il mondo dell’arte, e in particolare l’ambito musicale e teatrale, è circondato da un’ipocrisia dilagante.
Il mio timore odierno è che questa ipocrisia sia destinata ad aumentare proprio a causa di questa pandemia e che, quando tutto l’incubo sarà finalmente terminato, la vera ricerca del talento, dei meriti, del nuovo e del bello si riduca a un qualcosa di fittizio.
Se pensiamo soltanto a come ci si sta rendendo conto di quanto è facile proporre un concerto via web vengono i brividi. In questo momento è di certo necessario ma l’arte non può ridursi a questo in quanto, senza contatto diretto con il pubblico, un’esibizione non può essere viva.
Dispiace dire (probabilmente a molti è ben chiaro) che i social stanno avendo un grande peso su questo aspetto e pare che chiunque abbia un po’ di dimestichezza tecnica riesca a lanciare facilmente il proprio messaggio di convincimento – o ammaliamento – alla rete.
Sembra davvero conti più l’apparire che l’essere!
Di certo è ben importante la presentazione tramite una foto in alta definizione o un video promo ben montato, ma… il talento? Il saper comunicare qualcosa di nuovo sul palcoscenico? L’arte di conquistare o di commuovere il pubblico?
Quel che voglio dire è che mi sembra troppo spesso di notare esagerate promozioni di artisti, di gruppi cameristici o di direttori d’orchestra (o presunti tali) con lo scopo quasi di dover lanciare necessariamente qualcuno che purtroppo a volte rasenta soltanto il gradino della mediocrità.
E’ raro incontrare personalità che per fortuna riescono a rimanere lucide a questa tendenza e, forti della propria preparazione artistica, cercano costantemente relazioni pure e sincere – a tutti i livelli – con artisti che reputano realmente meritevoli.
Ho conosciuto qualche anno fa la Dott.ssa Vesna Maria Brocca durante il periodo di uscita e promozione del primo CD del Trio Hegel pubblicato per Tactus.
Quell’anno (mi pare fosse il 2015) ci invitò ad esibirci in concerto per l’Associazione Concertistica Camellia Rubra di Montebelluna (TV) e per la presentazione del disco nel suo programma “L’ora di musica” per Radio Palazzo Carli di Sacile. Fu una conoscenza molto piacevole e ricordo con affetto quei momenti di scambio culturale e di proposta artistica.
Di recente ha desiderato inoltre intervistarmi insieme alla collega arpista Giulia Rettore – Duo Renié – relativamente al nostro disco Sei Notturni Concertanti op.59 di Kreutzer/Bochsa e ne è uscito un interessante articolo che si potrà leggere cliccando qui.
Si può definire la Dott.ssa Vesna Maria Brocca una divulgatrice culturale a 360°. Musicologa, critica musicale, giornalista, scrittrice e ricercatrice indipendente vanta esperienze interessantissime che l’hanno portata a rapportarsi con il Teatro, il Cinema, la Musica e l’Arte sotto ogni punto di vista. Ha scritto numerosi articoli per importanti testate come Il Gazzettino o Il Mattino di Padova, ha avuto l’onore di intervistare pilastri della musica classica come i Maestri Uto Ughi o Aldo Ciccolini e ha scritto recensioni, pubblicate su Amadeus On Line, relative a nuovi dischi in uscita per Sony Classical Italia.
Una biografia artistica davvero fitta, impossibile da riassumere in poche righe e pertanto invito a leggere con calma della sua interessante attività sul suo sito alla voce chi sono o cliccando qui.
Le sezioni del suo sito web trattano articoli inerenti libri in uscita, incontri con pittori, riflessioni sull’integrazione, interviste a giovani promesse musicali e molto altro ancora quindi reputo fondamentale iscriversi alla sua newsletter per rimanere sempre aggiornati sulla sua attività.
Quel che mi ha colpito della Dott.ssa Vesna Maria Brocca è in definitiva la sua caparbietà di intenti e la continua comunicazione di una spontaneità di contenuti. Una personalità dalla mente poliedrica che ama costantemente guardarsi intorno, cogliere in ogni istante ciò che di interessante le può trasmetterle un artista e, comprendendo le difficoltà dell’arte al mondo d’oggi, valorizzarne il merito.
Forse dopo la pandemia, come molti sostengono, ci sarà una grande ripartenza dell’arte e tutti ce lo auguriamo. Spero soltanto che il timore esposto all’inizio di questo post non si realizzi ma che ognuno nel proprio piccolo stia imparando a valorizzare davvero se stesso, in modo sincero e puro, e a promuovere colleghi artisti che ancora riescono a non smarrire durante il cammino un aspetto che reputo fondamentale nel mondo dell’arte.
L’umiltà.
“Il musicista non può essere un divo perché deve rendere un servizio a qualcosa che è molto più grande di lui: la musica.” Salvatore Accardo
Immagine di copertina:
Ginestra. Pianta tra le più apprezzate e conosciute al mondo, estremamente semplice ma al contempo molto raffinata ed elegante. Appartiene alla famiglia delle Papillonacee e viene definita il fiore dell’umiltà.
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