Nel 1785 il prolifico compositore ed editore Franz Anton Hoffmeister (1754-1812) annunciò la sua ambizione a voler presentare “una raccolta di grandi composizioni Viennesi” in modo che.. “gli amanti della musica potranno acquistare un’intera libreria di musica nel corso di diversi anni”. Nel suo piano editoriale continuava scrivendo: “a questo proposito ho già preso accordi con i nostri migliori compositori locali, Haydn, Mozart, Vanhal, Pleyel, Albrechtsberger, etc., in modo che, insieme alle mie opere, si possa ricevere nuovi prodotti di mese in mese.”
Fu proprio in questa occasione che commissionò a Mozart la stesura di tre Quartetti per pianoforte e archi. Queste composizioni, secondo l’idea di pubblicazione e vendita di Hoffmeister, dovevano essere destinate ad amatori e dilettanti.
Il 1785 fu molto importante per la produzione di Wolfgang Amadeus Mozart e, anche se non fu l’anno più prolifico, scrisse moltissima musica. Basti citare i Quartetti K464 e K465 (ultimi due della serie dedicata ad Haydn), i Concerti per Pianoforte K466 in Re Minore e K467 in Do Maggiore, la Musica funebre massonica K477 e la Sonata per Violino e Pianoforte K481 per rendersi conto dell’elevato spessore compositivo in quell’anno. E fu proprio nel 1785 che scrisse appunto il primo dei Quartetti con pianoforte per Hoffmeister, il K478 in Sol Minore. Lo concluse il 16 ottobre e lo consegnò all’editore che però lo trovò troppo complicato, dal punto di vista esecutivo per un musicista non professionista, e di non facile comprensione.
Considerando che probabilmente è stato il primo esperimento della storia della musica, riferito a questo organico cameristico, di certo l’ascoltatore ne sarà rimasto colpito – forse confuso – ma trovo curioso come invece oggigiorno a noi tutti queste pagine appaiano davvero limpide e comprensibili; la magia dell’evoluzione del gusto musicale nell’animo umano.
Ad ogni modo Hoffmeister giudicò il lavoro invendibile (forse anche invidioso dello stile compositivo Mozartiano, chissà…) e scrisse all’autore di non continuare la stesura degli altri due lavori. Inoltre non chiese indietro la cifra già pagata in anticipo per l’intera commissione, Mozart aveva bisogno di denaro – glielo espresse chiaramente in una sua lettera poco prima – e in questo si comportò quindi correttamente.
Purtroppo, o per fortuna, Mozart aveva già scritto gran parte del secondo Quartetto, il K493 in Mi bemolle Maggiore, e una volta ultimato (3 giugno 1786) lo propose all’editore Artaria al quale aveva affidato poco prima la stampa dei Sei Quartetti dedicati a Joseph Haydn. Fortunatamente la proposta venne accettata e il lavoro venne pubblicato nei mesi seguenti ma purtroppo il terzo Quartetto non venne mai composto.
Stamane ho riascoltato una celebre esecuzione immortalata per Sony diversi anni fa da indubbi grandissimi interpreti: Emanuel Ax al pianoforte, Isaac Stern al violino, Jaime Laredo alla viola e Yo-Yo Ma al violoncello.
La trovo sublime, semplice e ricercata allo stesso tempo.
Mozart nacque il 27 gennaio 1756 e a distanza di 265 anni precisi dalla nascita ho voluto ricordarlo con queste parole e ascolti.
Ma vi è anche un motivo ben valido per il quale ho scelto di ricordare oggi questi due celebri Quartetti.
Importanti personali novità in arrivo…!
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